
Questa sera ho visto il film "La storia infinita" del 1984, che mi ha ricordato il periodo delle scuole elementari perché piaceva tanto al mio primo amore, ne parlava sempre. È una storia fantastica, letta con gli occhi di un bambino rifugiatosi nell'attico della scuola con un immenso libro e tanta fantasia. Bastian, questo è il suo nome, leggerà di un eroe diretto dall'Oracolo del Sud, per salvare l'imperatrice del regno di Fantasia (leggetelo con l'accento sulla seconda A) e il regno stesso, dal Nulla. Sarà accompagnato da un fedele cavallo, da un fortunadrago, Falcor, e incontrerà giganti di pietra buoni e folletti. Tutto questo per sconfiggere il Nulla, inteso come la perdita della voglia di sognare, di desiderare qualcosa. È solo esprimendo ciò che si vorrebbe e desiderando qualcosa, che il Regno potrà essere salvato.
Questo film mi ha fatto riflettere su come anche noi oggi lasciamo poco spazio ai sogni. Per vergogna, timore, o forse perché pensiamo in partenza che non potranno realizzarsi. Non sono d'accordo: ognuno di noi ha qualcosa dentro, e con l'aiuto o meno di qualcuno deve riuscire a tirarlo fuori. Qualsiasi sogno, qualsiasi desiderio è importante. È la ricerca di qualcosa da avere o l'arrivare a un modo di essere che muovono la nostra vita. Se non ci fossero i sogni che senso avrebbe?
Ho visto un film una volta in cui un uomo alla fine diceva: venite a Hollywood, la città dei sogni, dove i sogni si avverano.
Era Pretty Woman e il sogno si era avverato...
4 commenti:
E' anche perché sei così che io... ...lo sai vero?
Quando uscì Pretty Woman in america ci furono molte ragazze che scapparono di casa ed iniziarono a prostituirsi perchè erano convinte che prima o poi un principe azzurro sarebbe venuto a salvarle, anzichè in un cavallo bianco, in una macchina lussuosa. Indubbiamente sono stati dei "casi limite" però un pò fa riflettere su come un film in tutta la sua falsità, e di falsità i film americani se ne intendono, può influenzare il modo di concepire la realtà delle persone. Nel caso di Pretty Woman l'unico personaggio un pò più realista degli altri è l'amico di Richard Gere e se nn mi ricordo male compagno in affari, che ad un certo punto cerca di farsi la protagonista perchè lei è una puttana e secondo lui da puttana deve comportarsi;noi lo concepiamo come un personaggio negativo e senza scrupoli, ma in effetti lui agisce come nella vita di tutti i giorni agiscono centinaia di uomini, che vedono le prostitute come merce e non persone.
Pretty Woman avrebbe avuto un buon finale se invece di essere salvata dal suo principe azzurro lei fosse stata regolarmente pagata e da sola poi avesse realizzato che magari poteva aspirare ad un lavoro diverso, che i suoi clienti, Richard Gere compreso, erano tutti degli sfruttatori, e che già da troppo tempo lei aveva rinunciato ad avere una dignità vendendosi per fare qualche soldo.
Invece viene salvata come in una favola da un principe azzurro, ricco, bello, etc... e in tutto questo lei si è limitata a dargliela per qualche giorno con tanto di discorsini su come da bambina aveva dei sogni e su quanto questo duro mondo l'avesse costretta a fare la puttana. Troppo facile e troppo finto.
Sul discorso dei sogni concordo in linea di massima ma son convinto che se puoi permetterti di sognare devi stare attento a tenere anche i piedi per terra, perchè alla lunga sognare o credere di vivere in un sogno ti aliena dalla realtà, poi quando ci torni la botta è forte.
Chiudo con una citazione da Liga, quando ancora era un cantante, "Lambrusco e pop-corn, e via a sopravvivere, perchè prima e dopo il sogno c'è la vita da vivere, vivere, viiveree".
Mah. Secondo me esageri. Riguardo Pretty Woman secondo me era una citazione di due righe sui sogni, presa da una fiaba moderna, finta e hollywoodiana, giusto perché è la fabbrica dei sogni. E non credo che Teresa volesse intendere che è un film capolavoro né che voglia volare su un fortunadrago. L'ho intesa come un malinconico ricordo con il sorriso di un film visto in passato. Da piccola. E se certi sogni si avverano a hollywood e basta, e forse è meglio sia così, quel che è da prendere è un altro messaggio. Non l'inseguire sciocche fantasie staccando i piedi da terra. Non abbiamo più dodici anni nessuno di noi. Però la "voglia" di sognare, il desiderare qualcosa di per sé, spesso manca. Si finisce prigionieri di certe logiche di vita scelte da altri per noi, da convinzioni o convenzioni che poi non sono per forza vere, e si finisce per perdere la capacità di immaginare qualcosa di diverso. I piedi per terra ma il cuore vola alto. Altrimenti dove li muoviamo i passi se non siamo in grado di scegliere una direzione se non con quello che si vede per terra. Io dico di alzare il tiro. Credo che il discorso riguardi non che cosa sognare. Ma il fatto di poter sognare ancora. Anche se l'occasione per parlarne è stata la storia di un bambino che vive una storia irreale. E se si prende pretty woman come qualsiasi favola con il suo unico senso, non va tanto male. Il senso è che l'amore si può trovare, anche dove sembra impossibile. Anche se la vita è dura e le cose vanno male non dobbiamo rinunciare a sognare. Per non diventare grigi. Non credo che il senso fosse "andate a prostituirvi, prima o poi trovate l'uomo giusto". Se uno la intende così è perché vede solo l'aspetto più grigio e meno fantasioso. O forse è soltanto lui stesso più grigio, senza fantasia e senza voglia di sognare. Sarebbe come prendere alla lettera le fiabe dei fratelli Grimm. Le interpreteremmo male. Ovviamente non sono realistiche. Come pretty woman. Come cenerentola. Sono fiabe. Si può cercare di vedere oltre al letterale. Tanto più che il tizio che vuole farla restare prostituta non ha fantasia lui per primo, che non la vede come persona ma come oggetto e si permette di decidere cosa lei dovrebbe fare della sua vita e della sua vagina. In quel film l'ottica è rovesciata e il realista è quello sbagliato. L'idealista è quello giusto. Si può condividere o meno. Ma restava una citazione che poteva essere presa da mary poppins e allora sarebbe andata più liscia perché c'era scritto grosso così l'etichetta FIABA e parlava di piccoli, non ragazze che lasciano le famiglie e prostituzione. Nessuno è diventato spazzacamino dopo aver visto mary poppins, che io sappia. Se pretty woman ha avuto quel devastante impatto sociale secondo me è perché la gente non ha avuto il cuore di viverlo come la favola che è. E si è lasciata prendere dal Nulla. Bisogna essere alti alti per avere la testa fra le nuvole e i piedi per terra. Non ce la fanno tutti. Le persone basse come me o vivono per aria alienate, o stanno per terra a strisciare nel fango e diventano bruti, oppure, che è la meglio, lanciano il cuore per aria e poi fanno qualche salto in alto, ammirando l'orizzonte per un po' prima di tornare giù, riportando un cuore più colmo. Come dici anche tu, alla fine, tutto sta nel come e quanto saltiamo. Che è anche quello che intende Teresa, credo. Che oggigiorno si salta poco e male e si tende a strisciare e basta. Io non so volare. Vado per terra ma credo che ogni tanto faccia bene vedere le cose dall'alto. Aiuta la vita. Se si ha paura delle botte quando si torna giù, partiamo con piccoli salti. E' questione di allenamento. E di cuore.
Hai centrato in pieno quello che intendevo dire.
Si vola in alto, rimanendo con i piedi per terra, è bello saperlo fare, è bello lasciarsi trascinare da qualcuno che lo sa fare meglio di noi. Il contributo di chi non sa più sognare sta nel far rimanere l'altro coi piedi per terra e attutire la botta.
Perchè la botta c'è e anche più di una. Ma la sensazione che ti da respirare quell'aria più in alto e vedere le nuvole da sopra il cielo è impagabile.
Non abbiate paura. Io non ne ho. Sono ingenua, lo so. Ma per fortuna c'è che mi attutisce la botta e non fa sentire lo scoppio in tutto il mondo. E per fortuna ci sono io che ho il deltaplano a più posti.
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